Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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La storia dell'arte

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Pinelli, Antonio 50 occorrenze

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sottratti alla soluzione di questo problema, escogitando svariati sistemi ed espedienti. Ma a livello di teoria dell’arte la questione è stata posta con

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Quanto alla variante iconografica con l'arco di trionfo in rovina, che godette di una certa fortuna tra fine Quattrocento e primo Cinquecento, specie

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La grande pala dell'Adorazione dei Magi, alla cui realizzazione Gentile si dedicò per tre intensi anni, presenta comunque una caratteristica che la

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dell’umanità, sono la metafora della ricchezza e del potere terreno sottomessi alla maestà divina. Così Palla Strozzi poteva sottolineare che la sui

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Oltre alla lamina d’oro o d’argento dorato e all’oro in polvere o a granelli, Gentile ha impiegato la cosiddetta pastiglia, ossia un impasto di gesso

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significativo proprio perché, contrariamente a quanto abbiamo detto fin qui, la pala d’altare appare più incline alla vivacità narrativa e alla divagazione

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analogia tra i due dipinti. Questo tipo di scelte, infatti, non era nella disponibilità del pittore. Noi siamo abituati a pensare erroneamente alla

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, per tanti aspetti, alla tradizione classica (fig. 104). Nella volta, su uno sfondo di tessere musive dorate, quattro grandi angeli sorreggono con le

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Nei manuali correnti è dedicata scarsa attenzione al variabile ruolo sociale attribuito agli artisti nel corso dei secoli, in base alla rilevanza che

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della Biblioteca, fondata quasi trent’anni prima da Niccolò V, e il compito di sovrintendere alla sua ristrutturazione ed ampliamento. Con le mani

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soprattutto da Piero della Francesca, che dedicò alla prospettiva un importante trattato: il De prospectiva pingendi. Melozzo, che fu anch’egli un

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ingannare lo spettatore è connaturato alla storia della prospettiva e trovò applicazione un po’ dappertutto nella pittura, nelle tarsie lignee, nell

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Già a partire dal primo Seicento erano cominciate a svilupparsi le specializzazioni, con artisti che si dedicavano esclusivamente alla progettazione

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Com’è noto, il soggetto della formella è tratto dalla Bibbia. Per mettere alla prova Abramo, Dio gli ordina di immolare il figlio Isacco. Abramo, pur

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viene riportata con particolare enfasi e quasi con stupore, a conferma che artisti come Zeusi, Apelle o Fidia erano considerati eccezioni, rispetto alla

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alla scultura e il De re aedificatoria all’architettura - Alberti scelse di pubblicare il De pictura anche in volgare per consentirne la lettura pure ai

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Le antiche biografie brunelleschiane collegano la messa a punto del sistema prospettico alla realizzazione da parte di Filippo di due tavolette

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secolo, alla definizione teorica, alla resa visiva e alla scoperta materiale di un mondo più vasto.

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, davanti alla quale si ergeva il palcoscenico dominato dalla scenae frons, un monumentale scenario in muratura che rappresentava la facciata di un palazzo

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L’aneddoto si conclude, come spesso in Vasari, con un finale ridanciano: il pittore dichiara al duca che, alla lunga, non riuscendo ad immaginare di

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Quanto alla spiegazione dell'impasse in cui si era venuto a trovare nel completamento del Cenacolo, Leonardo continua l’aneddoto vasariano confidò a

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coro della chiesa di San Francesco ad Arezzo intorno alla metà del secolo. Piero non si limitò ad esercitare la pittura, ma fu anche matematico e

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allusiva alla cosiddetta congiura dei Serafini (22 luglio 1444), durante la quale il duca Oddantonio da Montefeltro, fratellastro di Federico, fu assassinato

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Personalmente credo poco a tali interpretazioni di carattere politico, mentre mi sembrano avvicinarsi di più alla verità ipotesi come quella

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Questo, secondo me, è il vero messaggio che Piero affidava alla sua tavoletta, un dipinto che forse non ebbe bisogno di un vero e proprio committente

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alla decorazione della Cappella di San Brizio esclusivamente nei mesi che vanno da giugno a settembre. L’abilità mostrata dal pittore nel

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, Londra, Tate Gallery. ridurre il valore di un’opera d’arte alla mera quantificazione delle ore di lavoro ad essa dedicate. Anche se in questo caso a

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condizionamenti del linguaggio ufficiale, ricavato grazie alla modesta dimensione delle figure e alla loro ragguardevole distanza dallo sguardo dei visitatori

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conservano cicli di affreschi dipinti da Benozzo proprio alla metà del secolo, e dunque pochissimi anni dopo il suo passaggio ad Orvieto.

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come una rasoiata o una mossa di arte marziale, che sta alla base di tanta pittura orientale, cinese o giapponese, tesa ad esaltare la saettante

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centro, davanti alla grande tavolata con Gesù e i discepoli, una natura morta con elegante vasellame metallico e divagazioni aneddotiche come le

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ragazza sembra incerta se appoggiarsi ancor più decisamente alla ruota oppure al cuscino su cui già poggia un ginocchio. I suoi occhi sembrano

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artigianali, di cui costituivano una sorta di paradigma supremo, votato non alla produzione di oggetti d’uso comune, utili alla vita di ogni giorno, ma di opere

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Avete scelto un istante diverso da quello che io mi propongo di rappresentare. Il vostro Leonida dà il segnale per prendere le armi e avviarsi alla

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propria disciplina, ebbe un clamoroso rilancio alla fine del Trecento con il Libro dell’arte di Cennino Cennini che rappresenta qualcosa di più di un

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maggior livello e prestigio. Essa, infatti, è quel tipo di pittura che più si avvicina alla letteratura, in quanto rappresenta favole mitologiche, eventi

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Come abbiamo detto, per valutare un’opera d’arte occorre prestare particolare attenzione alla sua consistenza materiale, valutandone non solo lo

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La definizione del carattere «malinconico», «saturnino» o «atrabiliare», risale alla distinzione, già enunciata da Ippocrate, tra le quattro

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della Malinconia, collegato allo studio, alla concentrazione, ma anche al pentimento, al digiuno, alla meditazione sulla morte e sulla caducità delle

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quale egli fissava le sue osservazioni, imitando attentamente tutto ciò che vedeva, non limitandosi alla superficie delle cose, ma indagandole in

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’arte di rappresentare visivamente una «istoria» e l’arte di comporre un’orazione in prosa, adattando alla «pittura di storia» la terminologia in uso

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da David, adattando alla rappresentazione di un rivoluzionario assassinato a tradimento il tipo iconografico tradizionalmente associato nell

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, Parigi, Musée du Louvre. al Déluge di Nicolas Poussin (fig. 39) e alla grande tela dipinta, circa un secolo e mezzo dopo da Anne-Louis Girodet

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una scena che, per la sua impressionante miseria, incita alla rivolta. Immaginiamo invece l’epoca sognata della felicità e del benessere e

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, non si è degnato in sei mesi di trovare il tempo per far installare le quattro tavole che dovevano servire da cornice alla mia decorazione, procedo al

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schematiche e lontane da quella verità naturalistica che era alla base della rappresentazione nell’antichità classica.

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direttamente alla scultura classica. Inoltre, sia i Pisano ed Arnolfo di Cambio che Giotto aggiornarono il loro linguaggio figurativo, già rigenerato dal

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Nel Cristianesimo delle origini convivono due radici storiche ben precise: quella giudaica, che com’è noto è assolutamente contraria alla

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La cultura figurativa, in quest’epoca, si diffondeva velocemente anche grazie alla mobilità degli artisti, che si spostavano volentieri da una corte

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cui vediamo un bellimbusto e una dama che incedono eleganti, pavoneggiandosi nei loro raffinati abiti alla moda, come fossero modelli ad una sfilata di

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